Giuliano Bruni

Mobbing: una realtà

Nella nostra società sempre più individualistica dove la legge del più forte evidenzia e accentua una selezione naturale, notiamo sempre più, la presenza sul posto di lavoro, di fenomeni di Comportamento egoistici ,aggressivi , distruttivi e con strategie persecutorie nei confronti dell'altro, che portano ad una vera e propria patologia sociale: il Mobbing . Il termine inglese , mobbing significa aggredire, assalire, già da questa parola si capisce che siamo di fronte ad un conflitto dove i protagonisti svolgono due ruoli opposti : la vittima (mobbizzato) e gli aggressori (mobber). L'aggressore fa di tutto per mettere in difficoltà la vittima con maltrattamenti psicologici ,comunicativi è addirittura un vero e proprio" boicottamento" sul lavoro. Questa forma di conflitto sociale può essere effettuata da un solo dipendente ,da più dipendenti o addirittura dai manager o dai proprietari dell'azienda stessa. Parliamo di mobbing verticale quando il conflitto è dalla direzione/proprietà verso il dipendente e di mobbing orizzontale quando è il gruppo che entra in conflitto con la vittima. Proviamo ad immaginarci una situazione di conflitto dove i nostri colleghi o i nostri dirigenti hanno dei comportamenti di questo tipo: non ti considerano ,ti caricano di lavoro, ti parlano dietro le spalle ,quando li incontri interrompono immediatamente le conversazioni, non ti fanno fare carriera , ti aggrediscono verbalmente ,ti riprendono per un minimo errore ,ti pagano meno degli altri colleghi , non ti lasciano fare o partecipare a eventi importanti della ditta e via dicendo . Questi sono atteggiamenti che possono far presagire un caso di mobbing. Bisogna, però, precisare che per parlare di mobbing tutti questi atteggiamenti negativi ,devono ssere ripetuti per mesi , fatti di proposito e con una certa metodica. Tutto questo fa retrocedere la vittima prescelta sia nel campo lavorativo che in quello relazionale. Molte delle vittime pensano,purtroppo, di essere loro la causa del problema e sopportano queste angherie sul lavoro isolandosi per evitare questi disturbatori della vita lavorativa.
All'inizio come ho detto precedentemente si ha una vera e propria crisi esistenziale in quanto uno si sente estraneo al gruppo di lavoro , e quando, probabilmente, perderà anche il ruolo di lavoratore si sentirà come un fallito perdendo la stima di se stesso. Questo potrà generare una crisi relazionale in quanto il mobbizzato scaricherà la sua ansia in famiglia con tutti i problemi che ne deriveranno. Conseguentemente fatto di grande importanza avremo una crisi sociale in quanto il soggetto una volta licenziato avrà anche problemi economici e di relazioni nel campo sociale. Oggi grazie ai controlli che vengono effettuati sul posto di lavoro per migliorarne la qualità è stato rilevato che questa piaga sociale era già presente anche nel passato , ma meno evidenziata e crescente ( conseguentemente alla perdita di valori fenomeno classificante della nostra società). Il mobbing sempre più è presente nei nostri uffici e nelle nostre organizzazioni moderne al punto che ,oggi, è argomento di grande attualità. I media parlano spesso del mobbing come da cassa di risonanza del problema informano tutti coloro che non erano a conoscenza di questa patologia sociale. Le persone sottoposte a questo tipo di aggressione non sono ,ancora, tutelate da una vera e propria legge, anche se bisogna dire che oggi c'è un buon interessamento in proposito da parte delle autorità politiche e sindacali. Le motivazioni che possono suscitare l'aggressione nei confronti della vittima prescelta sono di vario genere : l'antipatia, l'egoismo, la gelosia , la frustrazione, ambizioni di carriera, o addirittura il motivo può essere anche imputato all'azienda che preferisce non avere problemi sindacali da parte del dipendente che vuole licenziare. Tutte queste deleterie iniziative nei confronti della vittima fanno si che la stessa subisca dei risvolti negativi sul lavoro, senza parlare dei problemi psicologici dovuti all'adattamento di un ambiente ostile. La vittima può, se non riesce a intervenire sulla problematica, riportare danni sulla salute come ansia, cefalea ,disturbi gastrointestinali, disturbi del sonno e orientare la sua personalità su comportamenti eccessivi di chiusura sia in famiglia, sia nella società...;arrivando addirittura a casi limite di depressione con conseguenti disturbi di tipo alimentare (anoressia, bulimia, alcolismo ) e di tipo relazionale , non ultimo è da considerare il danno professionale ed economico. Questo fenomeno sociale causa perdite anche all'organizzazione , in quanto il mobbizzato renderà meno e sarà sottoposto a lunghe assenze dal lavoro per malattia .Ne conseguirà l'inevitabile sostituzione del dipendente, e un ritardo sul suo lavoro . Il mobbizzato sarà un peso per l'azienda e per la stessa società (ricoveri, visite mediche ,prepensionamento ecc ) e anche il mobber non sarà da meno in quanto saboterà il lavoro pur di arrivare al suo scopo: eliminare il mobbizzato dal posto di lavoro. Cosa possiamo fare per attenuare o eliminare questa fastidiosa patologia? I rimedi possono essere quelli di informare i dirigenti dei pericolosi risvolti del mobbing ; aumentare la comunicazione all'interno dell'azienda con appositi controlli psicologi nei confronti dei dipendenti e di carattere sociologico sul gruppo e sull'ambiente di lavoro ; cercare una volta individuata la patologia di gestire il conflitto, cercare di migliorare il clima aziendale arrivando a dei buoni compromessi tra i litiganti. Tutti questi accorgimenti faranno aumentare anche ,di conseguenza, la produttività dell'azienda. Un consiglio per tutti : cercare di mantenere un egoismo sano e che non lede la personalità altrui.

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