Grazie a tutti voi che avete creduto nel nostro progetto editoriale: la vostra accoglienza ci ha permesso di costruire con fiducia il secondo numero di “Società e comunicazione”. Non era scontato, anzi: quando pensiamo al numero di “cinguettii” che ogni minuto vengono scambiati nella Grande Rete possiamo dire che si è trattato di una vera e propria “scommessa al buio”. È ancora presto per dire che l’abbiamo vinta, ma il fruscìo delle pagine nelle vostre mani è beneaugurante. Così come il primo, dedicato all’Expo appena conclusa, anche il secondo numero è articolato in un nucleo monotematico e interventi di “varia umanità” – come abbiamo definito l’altra sezione della rivista. Questa volta il tema che proponiamo è l’uomo in movimento, intendendo con questa espressione riferirsi, da una parte, alle attività motorie e sportive nelle quali viene occupata – con ruoli e fini diversi, a volte del tutto opposti – una parte significativa del tempo dell’attore sociale; dall’altra, le relazioni sociali che, attraverso l’esercizio della corporeità, vengono oggi costruite. Non manca – è posta in apertura – l’intervista ad un “testimone privilegiato” del mondo della sociologia italiana. In questo caso si tratta del Prof. Andrea Salvini che, all’Università degli Studi di Pisa, è Presidente del Corso di Studi in “Scienze della pace”, con il quale ci siamo intrattenuti sulla galassia delle giovani generazioni.
Scelta non casuale, quella della corporeità: di fronte alla quantità incommensurabile degli input cui siamo sottoposti dall’ecosistema informatico nel quale siamo immersi, per cui rischiamo – come ha scritto Kennet Gergen – di saturare la nostra capacità di ricezione, occuparci delle attività del corpo (e sul corpo) come oggi esse si esprimono, ci è sembrato opportuno, oltre che necessario. Il nucleo monotematico si apre con Andrea Spini che propone una riflessione su cittadinanza e gioco del calcio; segue il lavoro di Pippo Russo, “Salute e fitness”, che rileva (e fa rilevare) le conseguenze inattese dell’attuale ed esclusivo privivilegiamento delle prove fisiche cui viene sottoposto il corpo. Si continua con Aldo Carlo Cappellini che evidenzia il contributo del linguaggio del corpo, nei soggetti diversamente abili, per migliorare le relazioni sociali. Segue la riflessione di Silvano Zipoli Caiani che apre ad una nuova filosofia della mente: oltre i confini della realtà. L’aspetto psicologico del tema viene affrontato da Sergio Teglia, che focalizza l’attenzione sul ruolo della sconfitta e del contesto parentale per la crescita dell’individuo. Infine Emma Viviani, che vede nel movimento un elemento finalizzato alla costruzione della cultura del vivere sociale.
Veniamo, adesso, agli altri contributi che, come nel numero precedente, spaziano su vari argomenti delle scienze sociali. Iniziamo con Pietro Zocconali, che propone una riflessione sui vecchi e nuovi idoli dei bambini di ieri e di oggi e dei nuovi fenomeni mediatici tipo “Peppa Pig”. Seguono Roberta Stefanelli, che analizza il fenomeno migratorio attraverso le storie familiari e Federico Silvestri che si focalizza sui molteplici ambiti tecnologici e sociali come fondamento del legame societario. Altri contributi sono offerti da Patrizia Gherardi, sulla sociologia visuale; Cristina de Rose, sull’importanza della mediazione nella risoluzione delle controversie civili e commerciali; Massimiliano Gianotti, sull’alterazione del ritmo biologico veglia/sonno indotta dai media; Sabrina Gatti, sui cambiamenti del “fare turismo”; Maurizio Tempestini, sulle dinamiche comunicazionali tra giocatori e Donato Petrizzo, che propone una riflessione sulla “seconda vita”. Non mancano inoltre le nostre due attuali rubriche: cinema e “dalla parte dei genitori”. La prima a cura di Patrizia Gherardi che, in questo numero, recensisce il film di Jacques Audiard, Una nuova vita; la seconda, a cura di Sergio Teglia, nella quale lo psicoterapeuta risponde alle questioni poste dai lettori. Infine si segnala il nuovo appuntamento con il Premio Speciale Cultura ANS 2015 che, nella Giornata ANS del libro, è stato assegnato all’Università “La Sapienza” di Roma a cura di Antonio Polifrone. Prima di chiudere vorrei ricordare a nome dell’ANS Toscana la recente scomparsa di Luciano Gallino, decano della sociologia italiana, che fino all’ultimo si è impegnato – con saggi e articoli sui principali quotidiani nazionali – nell’analisi e nella denuncia degli effetti perversi della globalizzazione. Maestro di generazioni di sociologi, con Gallino scompare uno dei più significativi rappresentanti italiani della sociologia vissuta e interpretata come engagement civile e politico.
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